Petrò : Avellino ha il suo gioiello

Nel capoluogo irpino da tempo mancava un punto di riferimento per chi cerca semplicità e, allo stesso tempo, ricercatezza.

interno


Segnalato da un amico, siamo partiti alla scoperta di osteria Petro’ e del suo chef Marco Contrada.
Il locale che poco si nota dall’esterno, come tutti i tesori, dà il meglio di sé osservandolo da vicino.
Una porta in legno e vetro opaco con due oblò, mostrano una grotta a arco a botte, perfettamente ristrutturata, con luci calde che accolgono l’ospite tra poltrone bianche e muri in pietra viva ed un’ elegantissima e minima mise en place (ci teniamo a sottolineare la bellezza dei bicchieri: raramente ne abbiamo visti di così ricercati).

Mise en place


Siamo stati accolti in un’ampia sala con vista sulla cucina “ad orologeria” di chef Contrada che, con sguardo fermo e a tratti austero, coordina l’intera brigata.
Il maitre sommelier Elia, con l’assistenza di Marcella, ci hanno coccolato per l’intera serata con assoluta professionalità e discrezione.


La nostra cena è stata un percorso raffinato nella mente e nel cuore dello chef. I piatti proposti raccontano di ricerca, conoscenza, quasi maniacale, dell’abbinamento dei gusti. Gli stessi raffinati ma decisi, pieni e vuoti elegantemente assemblati per dare al palato la sensazione di completezza.

Finger

Iniziando dai finger di antipasto, piccoli “bombe” di gusto. Tra i molteplici piatti, menzioniamo in particolare la caprese di pomodoro; Gambero marinato; Tagliatelle alle erbe con sgombro marinato.

Gambero marinato


La cena si è conclusa con una vera magia: un cuore di gelato al sedano su mango e zucchero filato. Lo stesso è servito e completato al tavolo dove viene versato del succo di mango sullo zucchero filato che, sciogliendosi, mostra il suo cuore verde gelato: fantastico!!!

Caprese di pomodoro

Elia ha scelto per noi due vini, in particolare ci ha colpito il vermentino con spiccata acidità che perfettamente si abbinava ai piatti proposti. Un vino di grande equilibrio, certamente pronto.

tagliatelle alle erbe


Un plauso va alla proprietà la quale, affidando la cucina allo chef Contrada, con esperienze importanti, e condividendone le scelte, ha scommesso su una brigata giovanissima.

Chef Marco – Maitre Elia

Infatti la brigata è composta da cuochi (alcuni dei quali appena diplomatisi alla scuola alberghiera) che lavorano armoniosamente, apparendo già navigati da tante miglia.

Gelato al sedano


Se cercate eleganza, ricercatezza e grande gusto senza dubbio passate da “Petro’ osteria Gourmet” per un’ esperienza “wow”.

La brigata di Petrò

3 pensieri riguardo “Petrò : Avellino ha il suo gioiello”

  1. Nel leggervi sono rimasta incantata nel descrivere con dettagli il Petro’, finalmente non si parla solo di chi capeggia in cucina , ma anche di chi ti accoglie (la Sala) e ti permette di vivere quell’esperienza che magistralmente sono nei piatti, con un abbinamento equilibrato.
    Quindi un plauso a voi. Complimenti

  2. Merita una visita pure il Petró di Volturara, l’altro locale del patron Emilio Meo, il cui chef Carlo Del Percio, saprà sicuramente stupirvi con le sue prelibatezze replicando il percorso sensoriale intrapreso ad Avellino.

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