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Fiore De Vito: il dolce guerriero della soppressata.

Fiore De Vito: il dolce guerriero della soppressata.

Non si può parlare di Irpinia se non viene nominata la soppressata. Dovrebbe diventare un prodotto riconosciuto ed invece Fiore De Vito è rimasto l’unico a combattere per questo riconoscimento.

L’Irpinia ha bisogno di affrancarsi e di riconoscersi (e farsi riconoscere) in una identità che sia rappresentativa di una cultura (e di un turismo) ben precisa.
Il riferimento non può non essere che, tra gli altri prodotti enogastronomici, alla soppressata.
Fiore ne ha fatto una missione, una professione, un ideale. E di questi ne ha fatto una evoluzione.
Dalla storica attività “Fior Di Bontà” ha realizzato un altro suo sogno: Bradevi.

La sala

Bradevi è macelleria, gastronomia e ristorante-braceria che non ha nulla da invidiare a locali della zona e di simile livello.

La vetrina

Anzi, l’impronta di Paolo Barrale si fa sentire con la presenza dello chef Antonio Sicignano. Chef Antonio unisce le eccellenze del territorio campano e la carne di Fiore alle tecniche culinarie moderne: mix perfetto per la creatività, rispettosa della tradizione, di chef Sicignano.
Una sala moderna, arricchita da esclusivi arredamenti, gestita alla perfezione (per essere una brigata messa insieme da poco) da Alberico.

tartare

Non possiamo non menzionare il “folle” ed eclettico (prestato, ma esperto ed altrettanto appassionato) sommelier Angelo Di Rubbo il quale, nonostante gli interessi principali sono rivolti al design e all’arredamento di interni (l’arredamento di Bradevi è curato e consigliato proprio da lui), grazie anche alla sua sensibilità artistica alimenta, anzi sazia i nostri desideri in tema di accompagnamento dei piatti con la selezione di vini.

Nero a Metà – Aglianico vinificanto in bianco

La sala è una vetrina sul reparto macelleria e viceversa. Un collegamento diretto tra le proposte dello chef e la ricercatezza della genuinità e della tradizione di Fiore De Vito. Con immensa umiltà, Fiore gira tra i tavoli e aiuta lo staff in tutte le mansioni. Può permetterselo perché è un cultore a trecentosessanta gradi dell’enogastronomia. La sua esperienza gli permette di parlare (a differenza di tanti titolari prestati alla ristorazione). Le sue conoscenze spaziano dalla enologia alla gastronomia, dall’olio alla carne.

Tagliatelle

Quello che però ti resta impresso nella mente (e nel cuore) è l’immagine dei suoi occhi commossi nel raccontarsi, raccontare le sue battaglie, le sue esperienze.

Traspare (senza farsene vanto) la vita di sacrifici e di lavoro. Le sue storie ci hanno subito rimandato all’immagine di quelle mani logore, di visi rugosi della vita di campagna di un tempo, ma (speriamo possiate immaginare assieme a noi) degli occhi sempre giovani che ti catturano e ti emozionano. Fiore rappresenta, quindi, l’Irpinia dei sacrifici.

Fiore, con la sua ultima creatura BRADEVI, ci riporta a quella vera ruralità (o turismo rurale) di cui la nostra Irpinia ha bisogno. Fiore De Vito rappresenta lavoro duro ma che regala tante soddisfazioni. Come appare soddisfatta, attenta ai dettagli, scrutando qua e la, mentre prosegue il proprio lavoro, la moglie Antonella Tirone.

La nostra esperienza con BRADEVI si è conclusa con una fantastica condivisione di un brindisi con tutte le “maestranze” che vi lavorano. Dimostrazione che solo facendo squadra, condividendo sorrisi e fatiche, si può riuscire ad esprimere la vera essenza di un luogo come quello creato da Fiore De Vito con BRADEVI.

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