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Chef Angelo Pagano: conversione di emozioni

Chef Angelo Pagano: conversione di emozioni

Il Molise è una regione che, nonostante appaia defilata rispetto ai grandi circuiti, ha una tradizione turistica ed, in particolare, enogastronomica davvero unica.

Dal mare alle montagne, il Molise racchiude davvero sapori autentici: la tradizione e la genuinità ne sono gli ingredienti principali.

Ed in questa autenticità si vanno ad innestare delle realtà ristorative di eccellenza. Sapori tradizionali e innovazione di tecnica e di abbinamenti: contesto, questo, in cui abbiamo ritrovato lo chef Angelo Pagano, alla sua seconda esperienza di gestione in quel di Campobasso.

Affiancato da un interior design, ha riportato alla luce una vecchia “discarica” tipica del centro storico campobassano, ricavandone una sala dal fascino unico. La botola di scarico dell’immondizia diventa un lucernario che fa luce ad una grotta piena di pietre. Il resto della sala (in cui, storicamente, erano poi ammassati i rifiuti calati dall’alto) pietre e tufi fanno da cornice ad un arredamento contemporaneo, comodo ed accogliente.

Giochi di luce e colori fanno trasparire le prime emozioni che vengono arricchite dai piatti in cui la modernità degli abbinamenti e delle tecniche di preparazione nonché della mise en place sono le fondamenta di quello che sarà poi l’assaggio.

La freschezza degli ingredienti, la presentazione e, naturalmente, il gusto essenziale e, al contempo, d’effetto sono la parte finale delle emozioni provate nell’esperienza targata chef Pagano. Ma non solo, i contrasti del dolce dei gamberi e quello dell’acidulo del limone, ad esempio, rendono l’idea innovativa di Angelo molto azzeccata e per nulla scontata.

Ma noi ci emozioniamo anche quando ci racconta la sua storia.

Una storia che inizia dall’entroterra campano: Aversa, in provincia di Caserta, racchiude le sue origini. Poi si è trasferito a Rimini, dove ha frequentato la scuola alberghiera e vi ha vissuto per 19 anni. Nella riviera romagnola ha mosso i primi passi nel faticoso mondo della cucina.

La sua storia prosegue, poi, in tutt’altro ambito: per 8 anni aveva iniziato un percorso di dedizione religiosa. Ma l’amore e la passione per la cucina l’hanno portato a “riconvertirsi” al gusto e al buon cibo (mai come peccato!). Quando gli chiediamo delle sue esperienze più importanti, considerati i piatti che ci ha proposto, la sua risposta ci ha sorpresi: mi sono formato da solo, partendo dalla sua prima esperienza molisana alla frittura di patatine. Con le altre esperienze campobassane ha avuto modo di lavorare i prodotti ittici, rilevato attività.

Oltre al faticoso lavoro, la pandemia non ha aiutato la sua precedente attività.

Insomma, un turbinio di emozioni che lo hanno portato a realizzare questa sua piccola creatura.

Ma, come emerso in precedenza, il lavoro e le nuove esperienze non lo spaventano. Anzi, lo ringalluzziscono: a breve, oltre ad “Emozioni”, vi sarà anche la realizzazione di un ennesimo progetto. Non vi sveliamo tutto se non che si chiamerà MATERIA e sarà una “trattoria contemporanea” che, a nostro parere, ci emozionerà al pari del locale appena visitato.

In bocca al lupo grande Chef.

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